![](https://www.maggievandertoorn.it/wp-content/uploads/2021/01/copertina-HD.png)
![](https://www.maggievandertoorn.it/wp-content/uploads/2021/01/colori.jpg)
Quando le vite di Remo e Alba si incrociano nessuno dei due è pronto per una relazione con l’altro. Eppure, in una Roma assolata e antica, sentono in qualche modo che legarsi ancora a qualcuno è possibile, anche se la cosa richiede uno sforzo enorme. Alba ha appena iniziato a lavorare in un albergo. Non è di certo l’impiego dei suoi sogni, ma è comunque un passo importante verso una nuova vita, per lei e per suo figlio. Ora è arrivato il momento di guardare avanti, dimenticare i turbolenti anni vissuti, e ricominciare. Remo è un agente immobiliare nella città più bella del mondo, Roma. Intrappolato tra contratti da chiudere e case da vendere, negli ultimi tempi è caduto in una spirale di stress e di strani mal di testa, proprio quando pensava di essere riuscito, per quanto possibile, a lasciarsi alle spalle il periodo più doloroso della sua vita. Il contatto con Alba, la sua pelle, la sua voce, dovrebbero rinfrancarlo, donargli nuova energia e aiutarlo a distendersi. Eppure, nonostante lei gli sembri tutto ciò che mai avrebbe immaginato di poter riavere, i suoi dolori non diminuiscono. Anzi, lo trascinano verso il baratro: ad un tratto, senza capire come, Remo non vede più i colori. Cosa sta accadendo? E come confessare ad alta voce quello che sta vivendo se neppure lui riesce a capirlo? Ma soprattutto, finirà mai?
![](https://www.maggievandertoorn.it/wp-content/uploads/2021/01/posti-sedere.jpg)
Viola che ritrova il suo destino, Anita che scopre il vero amore, Francesca e suo padre che nei loro posti in curva Sud trovano la forza di procedere: sono solo alcune delle donne che sfilano in questi otto racconti.
![](https://www.maggievandertoorn.it/wp-content/uploads/2021/01/labirinti.jpg)
Più che racconti sono espressioni del pensiero, più che pensieri sono immagini, più che immagini sono viaggi. Viaggi del cuore, viaggi del e nel tempo, che accarezzano il solipsismo e percuotono la voglia invece di esserci e di essere. Storie di tempi andati o mai vissuti, ma soprattutto di tempi vivi, e che hanno sempre un approdo intimista. A rimbombare in questo incalzare è sempre un sentimento genuino, che sia l’io a parlare o una sinfonia di voci. Questi racconti ci insegnano a considerare il tempo come qualcosa che va al di là della sua natura esclusivamente cronologica, perché un attimo può durare l’eternità di un desiderio mai sopito, e l’eternità invece terminare in un battito d’ali. E allo stesso modo lo spazio diventa a volte qualcosa di immateriale, ma può avere una coordinata ben precisa che poi coincide con quella dell’intimità: le colline della Romagna, una caverna che assapora il sole per la prima volta, una strada che congiunge il Nord al Sud e che inanella i ricordi di una vita, un paese circondato dai campi e assediato da un amore impossibile, o anche un’isola immaginaria che conta solo cinque celeberrimi abitanti. Con una scrittura genuina e un’impronta chiaroscurale, Maggie Van der Toorn fa vibrare una parola che col suo incedere ritmico e allo stesso tempo impalpabile, non disorienta pur portandoci al centro di un labirinto mai conosciuto.