Recensione: Lasciare andare di Marco Valenti

 

Lasciare andare, edito per CaRol Books su Amazon (maggio 2022), è l’ultima opera dello scrittore Marco Valenti, architetto e funzionario statale, nato a Roma, avido lettore e cantastorie, che ci porta in vetta ai pensieri, molto al di sopra ad ogni punto di vista ad un ritmo piacevolmente sostenuto.

In questa raccolta di racconti spicca, fin dalle prime pagine, la penna riconoscibile dello scrittore: il suo modo di raccontare accattivante che fluisce con grande lucidità e perspicacia. Un linguaggio scorrevole accompagna il lettore, facendo muovere le parole a passo spedito, unendole come se fossero un corpo solo con una carica entusiasmante in una importante fonte di riflessione, fatta di sorrisi dolci ed amari.

Marco Valenti ci insegna che Lasciare andare è un’arte, un azione fondamentale in cui il contributo di saper scegliere diventa necessario per accettare la realtà e riprendere respiro. Dalla panchina sulla collina più alta osserviamo il mondo dei personaggi che l’autore ci presenta in lenta agonia, raccontando il rinnovamento delle loro cellule attraverso la piena grandezza del giorno. Percepiamo la società, la complessità delle relazioni, in un contesto attuale segnato dal dilemma in cui emerge l’interrogativo sulle proprie radici, intesi come il rapporto con l’essere delle cose, unite in un pathos di diversi punti di osservazione.

La narrazione è  asciutta, snella, in cui ogni singola frase, ogni singola parola esprime esattamente quel che Valenti ha da dire, senza neanche un orpello, senza aggiungere nulla di più e nulla di meno a ciò che intende comunicare. Il suo umorismo, sempre vivo, pungente, irresistibile, profondamente intelligente, oltre ai dialoghi, così essenziali, realistici e acuti, consentono al lettore di guardarci attraverso per contemplare l’essenza stessa della vita.

   “Se ogni partica farmaceutica ha le sue contro indicazioni il lasciare andare non si sottrae.”

Lasciare andare è una misura dell’espressione calibratissima, esatta, che appare fluttuante in una sorta di dimensione costituito dall’arcobaleno con le sfumature dell’onestà, della freschezza e, soprattutto, dell’autenticità per dare un nome alle cose: Alzheimer, amori, delusioni, conclusioni, immigrazione, occupazione, e (d’obbligo) il tifo per la Roma, una zona fumatori, i bastardi e lo scorrimento dei fatti quotidiani, che quando la verità è brutta, tocca dirsela, soprattutto quando si tratta di editoria…

   “Scrivere bene non vuole dire un cazzo però aiuta. Da solo non fa mercato ma senza non c’è mercato. Buffo: no? Se non è scritto a dovere non vende ma non basta  che sia scritto a dovere per vendere. A volte vende senza essere scritto a dovere e, lì, non c’è un cavolo da dire. C’è da chiedersi come faccia a vendere. C’è chi se lo chiede e poi ti viene a dire che è il contenuto. Poi lo cerchi (il contenuto) e, non trovandone, ti consola che non sia neppure scritto bene. Il fatto – la costatazione – ti libera da qualsiasi responsabilità morale sulle vendite. Te lo tieni per te, ovviamente, ma ti senti più libero.”

   La verità di Marco Valenti è sensibile, centrata sulla realtà, e se descrive qualcosa di tragico è perché la realtà rappresentata è una realtà tragica. Si riscontra la leggerezza di Calvino, l’universo hemingwayana, quella qualità rarefatta di una scrittura che rende onore alla capacità dell’autore di inseguire la narrazione, dando sempre l’impressione di averne colto gli aspetti più illuminanti. Arriviamo alla conclusione che Lasciare andare non significhi rinunciare, ma provare a vincere un secondo prima di perdere, affidarsi al tempo che guarisce quando giudica, respirare finalmente a fondo. Salvarsi. Esserci. Apprezzare.

Lasciare andare è disponibile in cartaceo e e-book sul sito: https://www.carolbooks.it/2022/05/25/lasciare-andare-la-raccolta-di-racconti-di-marco-valenti/

Amazon: Lasciare-andare-Racconti-Marco-Valenti/

   “Ubriaco di libertà condizionata ed infelicemente sempre più cosciente del legame tra mente e braccio, tra creatore ed estensore.”

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