Concorso letterario RACCONTAMI IN 25 PAROLE IV EDIZIONE : un premio per conoscerci meglio!
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CERIMONIA DI PREMIAZIONE: DOMENICA 9 MARZO 2025 – TEATRO DELLO SCRITTORE FUIS – LUNGOTEVERE DEI MELLINI 33 – ROMA
Questo spazio viene usato per pubblicare i testi in 25 parole che avete inviato via e-mail in ordine d’arrivo. Verrà pubblicato il testo con il nome e cognome dell’autore/autrice.
GRAZIE PER AVER PARTECIPATO! Buona fortuna a tutti!
Perché raccontare tanto se si può fare in venticinque parole? Aspettiamo i vostri testi per emozionarci insieme, per divertirci e riflettere con i vostri vissuti.
Le vostre vite in 25 parole, in ordine d’arrivo:
Anna Maria Aurucci – Sono annegata in occhi innamorati. Poi, in essi il lampo del possesso. Ma che succede? Ho un coltello nella pancia. Mentre muoio, mi chiedo “perché?”.
Francesca Gallo – Amo respirare la meraviglia del tramonto, il fluire del mare, la voce del vento, il piacere delle cose semplici, i sorrisi, gli abbracci, la gentilezza.
Bruno de Filippis – Un uomo, il suo cellulare, la sua solitudine, la sua ricerca di amore, le sue contraddizioni, tutto racchiuso in uno scrigno pieno di speranze svanite.
Giovanni Odino – Immagino il mio tempo come un raggio di sole: un calore, un abbaglio, che batte sul viso, improvviso, e quel che è stato è finito.
Daniela Merola – Sentii lo sguardo lungo la schiena. Mi voltai. Le parole silenziose mi trafiggevano come aghi. Gli occhi colsero i suoi; poi si spensero. Per sempre.
Angela Fragapane – Sono cresciuta illusa di momenti e di romanzi, ma non ho mai smesso di sognare. Per questo sono ancora folle. Giro la pellicola di emozioni.
Raffaella Mammone – Odio il vuoto che mi racchiude come crisalide nel bozzolo. Odio il silenzio che fa esplodere il rumore. Implodo. Resti di me sparsi fuggono via.
Gianluca Fratini – Se cedi alla paura che è alle porte,
se ti arrendi alle ossa rotte,
se rinunci accettando la morte,
io perché dovrei continuare a vivere?
Luigi Nataloni – Voglio una parete di acqua limpida,
che rifranga i cuori tormentati e soli,
che purifichi le anime,
che rifletta la luna nella notte più buia.
Beatrice Allegri – Nero. Buio. Silenzio. Amo questo momento: sento solo i battiti del mio cuore, è una questione di istanti prima dell’inizio del film al cinema.
Francesca Ziliotto – Sono le 18. Mi alzo dalla sedia. Timbro il cartellino per l’ultima volta, ritrovo il sorriso e inseguo il mio sogno: diventare una scrittrice.
Giuseppina Scolavino – Si sono incrociati con i miei, subito dopo il suo primo vagito. D’allora siamo diventati tutt’uno. Parlano tanto quegli occhi, molto più di venticinque parole!
Matilde Profeta – Un bimbo piccolo. Un ballo sfrenato sulla spiaggia, io e lui, forte, intenso, chiuso. È mio, almeno in questo momento. Gioia pura, attimi, per sempre.
Daniele Rossi – Mi muovo
tra gli incerti confini
che l’ebbrezza del dubbio
dispone,
e le disabitate distanze
che il pensiero
invita a colmare…
sempre
cercando Amore.
Graziana Galli – La musica riempie ogni stanza della mia anima e costruisce un morbido tappeto dove le mie emozioni lentamente si srotolano. Come le onde del mare.
Tiziano Maria Malfatto – Futuro e trascorso convivino. Un filo sottile mi lega ai ricordi. Prima di proseguire attendo che le voci del passato svaniscono. Poi continuo il viaggio.
Michela Carnevali – Essere, domani più di oggi, migliore,
per chi ho scelto di mettere al mondo, con amore.
Imparare e insegnare la libertà.
Cercare di offrire umanità.
Franco Mieli – Son grigie le tempie
le mani tremano
e non riesco più ad afferrare
questo nostro amore
che sfugge tra le dita
come sabbia al vento
Paola Zetti – Nelle strade di velluto
Va in scena la vita
vesti abiti non tuoi
pronunci parole che non sai
sorridi anche se non vuoi
pronta?
sipario
Christian Polli – Un continuo transitare, approcciarsi, scoprire non vacanza: sempre un viaggio, rigorosamente da solo anche se la solitudine è esattamente ciò che sto combattendo da sempre.
Luciano Tornese – La notte appena scorsa,
nel silenzio più profondo
con l’orecchio posato sul cuscino,
ho ascoltato un magnifico concerto
del famosissimo Duo
Diastole & Sistole
Marcello Di Fazio – La luce della candela, sempre più tremante illuminava il manoscritto. Alzai lo sguardo e la vidi, pallida. Le sorrisi e piansi. Così salvai Anna Karenina.
Gisela Etter – Cipolla. Strati spezzati, cuore cercato. A volte troppa, altre troppo poca. Fragile, finalmente nuda, cerco di insaporire il mondo nella giusta misura, che continuamente sfugge.
Barbara Politi – Con le ultime forze mi guardi negli occhi annegati di lacrime
incontri la mia anima smarrita.
Non posso lasciarla, pensi, e ti aggrappi alla vita.
Magalì Rapini – Fu così che, essendo stato rotto e aggiustato, in seguito squassato e poi schiacciato, decise un pomeriggio di spiccare il volo su un cavallo alato.
Nicola Perasso – Sono un palloncino orfano del proprietario, sorvolo le macerie di una giostra abbandonata nella pioggia. Ripudio la guerra: pochi cervelli striminziti annientano troppi cuori incontaminati.
Michela di Marco – Inseguo punti di vista: da capovolta le sopracciglia diventano baffi. È un mondo alla ro(ve)scia, dissero i miei capelli, oppure al mio dritto, fate voi!
Stefania Raschillà – Io senza pace
Io fragile, caparbia, io
che credo nell’uomo
e amo la vita
la luce, i colori
il mare profondo
splendidamente
incontenibilmente
io.
Vito Lorusso – Note jazz, effluvio di pipa, la notte, le sue luci. La tastiera un punching-ball per scrivere il jab perfetto, che metta KO la mia inquietudine.
Raffaello Corti – Ho un chiodo nella gola, nero, gocciola ruggine e morti nomi. Ci appenderò una cornice vuota, le parole non dette saranno l’astratto suo dipinto.
Biagio Nasti – Mi chiedo spesso come sono oggi. Camicia, jeans, scarpe comode e barba rasata. Certamente uguale a tanti, ma diverso dai miei molteplici volti di ieri.
Giuseppe Bonifazio – Mi hai creduto valente quando urlavo la mia incapacità, intelligente quando urlavo la mia stupidità, saggio quando urlavo la mia follia. Poi; ti ho persa.
Daniele Serio – Sogno un egoismo più sano, bilanciato tra l’assurdo che vivo e ciò che abita il mio mondo. Ancora un colpo e vado a fondo.
Alessandra Poni – Sogno un fiore dal profumo magico che trasformi l’odio in amore e che in un’alba salvifica estingua le guerre con lacrime di rugiada.
Carlo Coronella– Vita vie vida, Leben life, жизнь, 인생 人生…
Ma come ti chiami?
Senza parole come gabbie di coltelli,
Immensamente una sola,
Ti possiamo sentire suonare.
Enrica Ferraro – Se ho paura, mi affido. Se son felice, mi confido. Se temo di dimenticare, scrivo. Se amo, vivo. Se non ho più parole, allora chiudo!
Stefania Di Mugno – Filosofeggiare…
Quanto piace su tale attività disquisire!
E se l’argomentazione è la vita, t’illustro la mia elucubrazione: non toglie e nemmeno dà, sorprende.
Santi Francesco Cardella – Evoco immensità
come paria che piange
immerso, corpo ed anima, nel Gange;
tenendogli la mano
vorrei potere anch’io
sentirmi in comunione col mio Dio.
Claudia Collauzzo – Dolce pazzia macchiata di nero. Ogni riccio è una follia. Sugli occhi verdi speranza una piccola chiazza marrone malinconia, mentre il sorriso cela notevole entropia.
Barbara Corbanese – Sono ripartita dalla psicoterapia. Prima avevo cinquant’anni, marito, figlie, lavoro. Ora il mondo interno scrive poesie. L’esterno si è tatuato “amati” sul polso.
Michele Bisagni – Foto sbiadite, i sorrisi degli altri.
E lì capisco
che l’attimo in cui ho perso
è stato quello in cui ho perso l’attimo.
Luciano de Rosa Laderchi – Il tempo vive di inganni
Faccio i conti con i miei affanni
Mentre gioco l’ultima partita
Per dare ancora un senso a questa vita.
Erika De Bortoli – Pettirosso d’estranea stagione.
Pietra indomita d’anima armena.
Niveo petalo d’altopiano.
Di me stessa dimora.
Intrepida barca
di carta
su sponda d’oceano.
Giulia Giubilei – Sento la tua voce, intuisco che mi apparterrai per sempre… pregi, difetti, gioie, dolori, niente spezza l’amore… Ti ammali, muori, l’eternità ci fonde.
Elisabetta Fioritti – Spente le stelle, tenebrosa è la notte. Ma un frammento impalpabile scende lieve dal cielo, trasmette l’incanto, propaga nell’aria uno spasmo di pace.
Giuseppe Blandino – Per spezzare catene invisibili e afferrare l’alba
ho intrapreso un cammino lento, paziente,
come chi cerca stelle nell’oscurità di una notte senza luna.
Giuliano Libutti – Mia madre, sempre saggia, mi ripeteva: “Stai lontano dalle cattive compagnie”. Ma io non l’ho ascoltata abbastanza. Ho passato troppi anni con me stesso.
Matteo Liotta – Di dolore è madido il tuo viso di pietra. Piangi di sale, mutilato, quando scotti gelido nelle mie mani: perché ovunque, ovunque sconfina la morte.
Marineide Lima – Ascolto l’infinita
loquacità del mare,
la voce che non smette
di cantare
Offrendo ai disperanti
spazi senza dolore
ove per brevi istanti
regna amore.
Silvana Gambone – Trapasso.
Sono sola,
disorientata nel corridoio buio.
Una luce avvolgente afferra la mia anima;
all’improvviso la sofferenza svanisce
mentre cambio forma nell’eterno infinito.
Patrizia Carnio – Non vivo di protagonismo e non brillo per le luci riflesse. Illuminata dalle scintille schizzate da chi, fondendo il mio scudo, arriva all’essenza, splendo!
Antonio Bruno – Cercavo con chi guardare le stelle cadere, e raccontare insieme un desiderio, non conoscevo il suo nome, fra nuvole minacciose vidi solo due occhi brillare.
Alessandro Gutti – Per Enea il Viaggio, per Galileo un Sistema, con Nietzsche la Teoria. Striscia di parole, congiungere i lembi… effimera e illusoria, la linearità del Tempo.
Silvia Verga – Ogni mattina quando mi sveglio metto i fiori sulle mie lapidi. E vivo. Guardando il lungo inverno ho imparato a sentirmi ghiaccio desiderando il sole.
Antonella Zanca – Serve il giusto equilibrio per vivere. Eccolo tra una pastiglia rossa e il fiume incandescente là, lontano: lei è la speranza, lui il dolore.
Guido Di Sepio – Sono giunto in terza età
guardo il mondo tutto intorno
con la vita ormai finita
ma d’ogni giorno ormai passato
io mi auguro il ritorno.
Antonio De Cristofaro – La mia vecchiaia è riflessa nel volto dei miei amici. Gli occhi percepiscono il passato che si riflette nelle loro rughe nascoste a me stesso.
Sergio Buttironi – LA STRADA della DOLCE VITA è in VIA COL VENTO dove i SOLITI IGNOTI LADRI DI BICICLETTE alle OTTO E MEZZO sono TUTTI A CASA.
Maria Cristina Carboni – Sguardo smarrito
Chi sei?
Tua figlia!
Figlia?
Fantasmi sfilacciati
Quasi memoria
Soltanto quasi…
Mani allacciate
Carezze, bisbigli, sorrisi familiari
Riconosciuto amore
Sussulto del cuore
FELICITA’
Franco Campegiani – Il gioco del perché.
So di non sapere
diceva l’ateniese, invece
il bambino che gioca non sa mai
di sapere quello che sa.
L’uovo e la gallina.
Ylenia Parisi – Vorrei essere come un albatros e avere grandi ali per poter volare, cavalcare il vento, dominare i mari, percorrere ogni miglio senza farmi mai catturare.
Rossella Galimberti – Rivolgo il viso al sole
le ombre cadranno alle mie spalle
supererò i limiti
andrò oltre i confini
e nella luce
non avrò più paura
Gilberto Sacchi – Mi sfiora, mi accarezza,
è un alito di vita,
è tepore di rimpianto
per la bellezza che fugge,
che vorrei fermare,
un soffio di vento.
Soraya Scardino – “TI DAREI GLI OCCHI MIEI PER CIO’ CHE NON VEDI…”
Forse il vero segreto è guardarmi attraverso gli occhi delle
persone che mi amano realmente.
Luca Salamino – Il ritornello della mia vita è godermi le gioie del presente e non dar spazio ai pensieri futuri o passati che mi distolgono dal vivere.
Ferdinando Forino – “Cosa potrei raccontarvi in venticinque parole? Basterebbero o sono poche? Ve ne dico una sola che rappresenta eloquentemente sintesi e senso della mia vita: AMORE.”
Luisa Campedelli – Lo sciabordio lento e dolce delle onde. Un gabbiano plana poco distante.
“Ti aspettavo. Ti ho portato qualcosa.”
Tendo la mano verso il bagnasciuga deserto.
Maria Carolina Carpio – Era una domenica grigia, la pioggia cadeva incessante. Ero felice perché quel giorno sarei rimasta a casa a leggere sotto il plaid accanto al camino.
Claudia Monteiro De Castro – Ero graziosa da ragazza. Avevo seni rigogliosi, ali di farfalla, lo sguardo sbarazzino. Mi preferisco adesso, ingiallita dal tempo, fatta da strati: lacrime e gioia.
Massimo Anania – Desiderai toglierle le scarpe appena la vidi calzarle. Mi avvicinai lentamente, tesi il braccio per accarezzarla ma la sveglia, impietosa, mi riportò nella mia stanza.
Alice Pugliese – Il mio onore è la spada della mia forza che sfoggerò nei momenti difficili e la prova della mia resistenza davanti a falsi amici manipolatori.
Giò Piccolo – La mia vita è un trasparente lago ghiacciato su cui scivolano visioni tra inizio e fine, passato e futuro. E io, facendo giravolte, le inseguo.
Lidia Maggioli – Un pacco postale… Come? La mia tesi di laurea!
Era scritta a macchina, ora è perfettamente digitata… dopo quarantadue anni.
Lui! Vuole proprio farsi perdonare.
Sole Perrone – Amo disegnare. Mi lascio cullare dalle curve delle linee della mia matita, mi perdo nei colori, viaggio fra le pagine, esploro mondi mai esplorati prima.
Giulia Simonelli – Guardo la mia flebo,
attendo gli angeli dell’ultimo treno.
Siamo tutti vivi a metà qua dentro
come foglie d’autunno in balia al vento.
Michele Ragosta – La vita è un continuo stare sul filo, funambolo sono io, a sinistra il ridicolo e a destra la saccenza. Ho cercato e sognato di …
Daniela Carmen Mainardi – La magia della scrittura mi conduce lontano, sulla scia delle stelle o nell’immensità dei fondali, nella realtà conosciuta oppure dove i sogni si avverano.
Cristiano Zuccarelli – La ricchezza serve al potere, a chi ha paura del benessere, il vivere decoroso per cui vado all’assalto, del necessario, che dura nel tempo.
Eleonora Dante – La neve candida, l’universo quieto. Nel vento l’eco di un amore. Sussurro un solo nome alla luna mentre tu abbracci il mio cuore.
Nicola Marino – Vivo nel tempo ma da esso scappo
trovando rifugio in un momento
sottratto al suo scorrimento veloce
che ho reso eterno da quando son bimbo.
Daniele Evaristo – Amo rifugiarmi nel passato dove le nevrosi cedono il passo alla nostalgia e vivere nel silenzio dove l’essenza della vita è fruibile senza inutili sovrastrutture.
Gaia Pelosi – Futuro e Passato si scontrano,
E si schiacciano a vicenda,
senza lasciare spazio al Presente.
Un corpo si strattona ogni giorno
cercando una bastarda libertà.
Valentina Usai – Il senso della vita è scoprire chi sono, ispirata dalla musica che mi capisce sempre. Trovo gioia nell’amicizia e dolore quando mi sento sola.
Francesco Rosaspina – Il 10 giugno 1940 Camillo spiegò al figlio, completamente sordo, che stava iniziando una nuova guerra. Glielo disse col sorriso, celando i movimenti della bocca.
Danila Lorenzoni – Un altro binario, un altro treno. Quella musica jazz che sa scaldare anche in pieno inverno. Poi qualcuno scende alla fermata sbagliata e, incomprensibilmente, sorride.
Fabiana Carucci – Il tempo scappa assieme alla luce dagli occhi e presto saranno quasi ombre: strano niente paura ma la vita lotta forte e squarcia la gola.
Francesca Bertizzolo – La testa tra le nuvole,
il cuore gonfio e spensierato.
Passi ovattati e piedi volteggianti
quasi fossero sollevati da terra.
Mani indiscrete ed irragionevolmente curiose.
Grazia Maremonti – Stiamo così
una sull’altra
come la neve
sulle foglie
il tuo fiato mi cinge le labbra
un soffio di muto amore gli occhi.
Antonella Proietti – Sono il tipo nove secondo l’enneagramma
Inspiro ed espiro amore, mi espando e mi incanto.
Non so se è stato un dono o una condanna.
Lorella Marini – Sulla sabbia i pensieri si srotolano e il mare si fa utero che tutto blandisce e purifica. Sale sulla pelle in microsquame biancastre. Vivere.
Sofia Ariu – Un incontro fugace, poi il vuoto. La risposta non arriva, ma il ricordo persiste, come sabbia tra le dita: leggera, indelebile, che non svanisce mai.
Massimo Martelli – Siamo comete di costellazioni lontanissime
un caso essersi incontrate
la nostra unione sarà abbagliante
presto però riprenderemo le nostre orbite naturali
rimarrà uno scintillante bagliore.
Serena Petrone – Reminiscenza di un amore, sei calato su di me come l’atmosfera sul suolo dei ricordi e così resti per me un legame necessario seppur impalmabile.
Maria Rosa Fiorino – Amare è
l’essenza della vita
che dona
caducità e insicurezza.
Ma il tuo sorriso
che a me viene
porta in sé
la mia certezza.
Manuela Faoro – Dono voce alle parole di carta, per chi non ha tempo o non ha vista. Sono lettrice, con sentimento, di libri parlati, per ogni età.
Giovanni Rattini – Sono figlio di mio padre, che trentenne pediatra ospedaliero, poco tempo prima di morire mi permise di assistere alla sua exsanguinotrasfusione per un piccolo paziente.
Aya Chegdani – Attimo sospeso,
vento senza nome,
tra le foglie silenzio di mille voci.
Non sempre il sole fa luce,
talvolta è un lampo nella mia ombra.
Elisabetta Concato – Vedo solo volti coperti, di plastica.
Vedo te, senza maschera, senza lacrima.
Mi parlò il sorriso.
Ecco… il mondo ai miei occhi velato, rivelato, diviso.
Asia Zuccati – DOLORE SORDO DELL’UMANITÀ
il dolore più grande? l’ignoto
l’incertezza del tutto e del niente,
il futuro, il presente, la vita.
Patrizia Massano – Poesia vado cercando nel silenzio assordante della vita evitando false verità che mi facciano soffrire per la sua ingombrante assenza, lucida pazzia del mio quotidiano.
Marco Introvini – Ho messo in vendita al mercatino dell’usato speranze pluriennali, consumate, mai realizzate. Qualcuno le comprerà? Quanto a me, ridotto a resto umano, resto umano.
Giulia Santantonio – È tempo di stare ferma. Si scioglie il giogo della perenne inquietudine e con coraggio, mi metto a guardare da lassù con il cuore grande.
Marcello Ramacogi – Vorrei trovare un sogno con cui addormentarmi, abbandonarmi nell’abbraccio sereno della notte per poi scoprire che il risveglio era solo l’inizio del sogno.
Davide Savoia – Io e la vita: due amanti che ogni giorno si rinnovano il loro appuntamento in un irripetibile gioco di società nell’attesa di sorprendenti domani.
Mattia Pangrazi – Tutti i forti rumori del mondo
e i suoi diabolici intenti,
addormenti,
quando soffici
le labbra
fai poggiare
su destini
ancora ignari
del tuo disegnare.
Sara Nardella – Fui molte donne: Catherine alla tempestosa, Ellen Ripley nello spazio, Tosca contro Scarpia. Ora mi spoglio: eccomi, sono semplicemente il tappeto da preghiera del sole!
Mariagrazia Albis – Vorrei essere la pioggia che penetra nel terreno e giunge fino a te. Ascoltare il battito del tuo cuore papà per far ripartire il mio.
Elio Sabia – Al mattino mi svegliavo prima di lei, l’ammiravo in silenzio, aspettavo che aprisse gli occhi per perdermi nelle sue iridi di un blu profondo.
Loredana Iannucci – I profumi dell’infanzia mi riempivano l’anima, rapita dalle urla folkloristiche, mi addentravo tra gli stretti viali del centro storico e ritrovano l’ancestrale armonia.
Francesca Angeloni – Il mio obiettivo è aiutare e combattere contro tutte le ingiustizie della vita. Vorrei non arrendermi mai e lottare per il mio presente e futuro.
Massimo Tovagli – La mia filosofia di vita è non permetterò mai ai ricordi di conquistare l’orizzonte, ma vorrei vedere Lei oltre la fine del mare ad aspettarmi.
Tessa Vrijmoed – Metto un ♥ a Fred Astaire.
Un ♥ al “before & after” del parrucchiere.
Ma il vero cuore l’ho dato a te. Mi manchi.
Ilaria Pagano – Buio, laser, ritmo incessante. È la prima volta? Che ti vedo, che ti sento? Vicini, vibri attraverso la musica, in tutto il corpo. Allora baciami.
Carlotta Bari – Per me la vita è bella e brutta, e anche molto strana perché un giorno sono felice e un giorno no, però mi piace. Alè!
Marilena Ferrante – Nel vento ho lasciato il ricordo
la sabbia nelle scarpe
l’odore del mare.
Di quella tempesta rimane
il profumo dei pensieri.
E della insperata felicità.
Doriana Michelini – E’ un Piccolo Amore… Grande
quello
di una mamma-nonna…
sente
crescere il cuore così tanto …
che non riesce neanche
ad esplodere con le lacrime
Silvio Di Fabio – I suoi occhi puntarono il mio sguardo. Non avevo paura. Avvicinandosi, disse: «Mi hai ispirato a sopravvivere». Poi sparì nel nulla. Si mimetizzò nella notte.
Pietro Garuccio – Corro corro corro.
Ma dove corro?
Salgo e scendo,
avanti e indietro.
Tutto per nulla.
Ma perché corro?
Minchia minchia minchia
la strada è finita!
Eugenio Tasconi – Nella danza della vita, saggio discepolo del tempo, tra dolori e sorrisi, cerco l’essenza dell’esistenza, custodendo in cuore le stelle, accendendo la mente.